Ed eccoci al terzo ed ultimo romanzo di questa serie dei Delitti del Barbiere.
La particolarità di questo terzo romanzo è che non è stato pubblicato con TEA
perchè ho voluto tentare la strada della pubblicazione on line, del self publishing.
Stampai un paio d'anni fa una trentina di copie con la copertina che avevamo scelto in Tea e che riproduceva un'altra delle mie sculture, un demone, ma poi, a parte quelle già purtroppo donate, distrussi tutte le altre perchè rileggendo il romanzo notai che c'erano molte cose da cambiare.
Potremmo definire La Cripta del Cristo Velato una riedizione riveduta e corretta e che oggi si affaccia sul mercato dei lettori, anche,come per gli altri due romanzi precedenti,
con una copertina nuova che li collega tra di loro con un'unica grafica di fondo.
Sono certo che tutti i miei lettori affezionati e che stavano aspettando il terzo romanzo di questa serie ne saranno molto contenti e mi auguro che gli piaccia come mi auguro che piaccia a coloro che per la prima volta prenderanno in mano uno dei miei romanzi.
Il mio consiglio è di leggerli dal primo al terzo così come racconto nella HP nella loro presentazione.
Buona lettura.
Sinossi
Sullo sfondo della Napoli del '700 vive il più temuto, il più discusso,
il più odiato, il più arcano tra i personaggi storici partenopei: Raimondo di
Sangro VII Principe di San Severo. Scienziato, mago, alchimista, inventore,
Gran Maestro della Libera Muratoria (oggi Massoneria), amico del Re e dell'Imperatore Federico II di Prussia. Un personaggio
dalle mille facce ma con una indiscussa genialità e le cui scoperte ancora oggi
non sono state svelate e rimangono permeate da un alone di magia, di stregoneria,
di diabolico.
Proprio da un regalo di 200.000 talleri d'argento inviato al Principe
di Sansevero dall'imperatore di Prussia e dalla di lui sorella Guglielmina
affinchè rimettesse in essere la Libera
Muratoria a Napoli di cui era stato Gran Maestro(storico), prende il via questo terzo romanzo dei Delitti del
Barbiere.
Il commissario Alfredo Renzi, milanese di Corbetta, trasferito a Napoli
per lavoro ma anche per problemi privati e personali sarà alle prese con un
efferata organizzazione criminale dedita ai furti di grandi opere d'arte. Ma,
come da quando è giunto a Napoli circa tre anni prima, potrà fondare sull'aiuto
di un gruppo di persone conosciute andando nella sua seconda postazione di
lavoro: la Barberia San Biagio. Eh già, quando arrivò a Napoli per la prima
volta si sentì molto spaesato in un luogo
che aveva sempre immaginato come l'antimateria
di Milano e quindi non sapendo dove poter attingere informazioni pensò bene di
andare dal barbiere. Barbieri e parrucchiere, storici conoscitori di fatti e
misfatti.
Quì conobbe Ettore e Pierino i barbieri; Tatillo detto Gùgol, il re di
internòs, la rete dei vicoli; Mirella Lauro un'intraprendente ed impavida giornalista de Il Mattino e molti altri che,
ciascuno a suo modo, gli avrebbero dato un valido aiuto nel penetrare nella
mentalità ma anche nei lati oscuri di Partenope.
Sarà sempre con l'aiuto di questa improbabile ma più che efficace rete
di informazioni che Alfredo Renzi riuscirà a venire a capo di questa intrigata
e sporca faccenda travestita da terrorismo internazionale.