Anime di ferro - Nicola Manzò Scrittore

Nicola Manzò
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Sinossi
 
 
 
"Anime di ferro sono quelle che il pastoraio inserisce nel manichino di fibra vegetale, detta stoppa, e sul quale andranno pazientemente attaccate la testa e gli arti del pastore napoletano.
 
Anime di ferro sono quelle che Benny  incontrerà in questa sua prima indagine."
 
 
Benny  è un orfano che ha vissuto con le suore dal suo primo anno di vita.
 
Già all'età di 9 anni, essendo uno spirito libero e impavido, se ne va girando da solo per le strade della vecchia città di Napoli scappando dal convento dell'Annunziata.
 
La sua passione sono i pastori di S.Gregorio Armeno e proprio lì incontrerà don Gerardo Troiano che lo adotterà dandogli un mestiere e il proprio cognome e lasciandogli, alla sua morte, la piccola bottega di pastoraio.
 
Benny ha un talento innato per la scultura e lavora col padre fino all'età di 18 anni dopo di che decide di entrare in polizia, malgrado il dispiacere di papà Gerardo. Qui conoscerà l'ispettore Caruso suo superiore che diventerà suo amico per la vita. In breve tempo l'intelligenza e le capacità di Benny si mettono in mostra e diviene ispettore del nucleo investigativo del commissariato Posillipo, ma qualcosa che gli accade gli stravolgerà la vita. Sconterà per buona condotta e per le continue intercessioni del suo amico Caruso, circa 15 anni dei 24 ascrittigli, al Carcere di Poggioreale, soprannominato l'inferno dei vivi, e ne uscirà un uomo ancora più scontroso, chiuso e introverso di prima.
 
Ha preso a bere birra e a fumare senza controllo e spesso si addormenta lungo la strada, sulle panchine o in qualche vicolo e viene ripescato dal suo amico commissario dietro segnalazione di vigili o colleghi.
 
La neo ispettrice Mancini, innamorata non corrisposta di Benny e il commissario Caruso sono i suoi angeli custodi e, per cercare di riportarlo alla sua nuova vita, lo coinvolgono, suo malgrado, in un caso di omicidio a scopo di furto. Una collezione di rarissimi pastori del 700 napoletano è stata trafugata dalla casa di un famoso antiquario partenopeo.
 
Benny allora si sostituisce alla Mancini che si era offerta volontaria per una pericolosissima missione sotto copertura nel mondo dei trafficanti di opere d'arte e dopo varie peripezie e false piste riesce prima da infiltrato e poi da investigatore a venire a capo del furto e successivamente dei delitti che questo caso si porta appresso. La verità però, lascerà i tre amici con l'amaro in bocca.
 
Tornerà così ai suoi pastori con cui parla spesso e alla sua amica Mammarella una vecchia prostituta che lui tratta come una mamma e nella quale ha trasferito tutti i suoi affetti più cari.
 
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